I nostri consigli

Nella Cina dei primi anni Novanta, il giovane Luo Xiaotong decide di rifugiarsi in un tempio abbandonato e diventare il discepolo del Grande monaco Lan. In un monologo irrefrenabile, viscerale, violentemente comico, Luo Xiaotong racconta al maestro il passaggio dal pauperismo maoista all'ingordigia dell'economia di mercato, dipingendo un affresco straordinario della modernizzazione cinese.
Mo Yan, I quarantuno colpi, Einaudi 2017





A Ibahernado, una cittadina della Spagna in piena guerra civile, una bambina assiste affascinata alle imprese del suo giovane zio, ammirato da sempre, che aderisce alla causa franchista e diventa un eroe per i suoi famigliari. Guidato dai suoi ideali e dalle convinzioni ereditate, il ragazzo, Manuel Mena, affronta con l'incoscienza della sua giovane età i combattimenti più sanguinosi e finisce per perdere la vita nel 1938, a soli diciannove anni. Molti anni dopo la bambina diventata donna racconterà al figlio il destino di quel ragazzo che aveva combattuto per una causa ingiusta ed era morto dal lato sbagliato della storia. E nel farlo aprirà una porta su un passato difficile con cui fare i conti. Un passato che, con forza rinnovata, torna a scuotere il presente di una famiglia e di un Paese intero.
Javier Cercas, Il sovrano delle ombre, Guanda 2017

Dopo anni di romanzi sofisticati e di acuta analisi sociale, Zadie Smith torna a raccontare una storia che ha la forza e la vivacità del suo bestseller d'esordio Denti bianchi: la storia di due amiche nere nella Londra di oggi che vogliono diventare ballerine, ma solo una, Tracey, ne ha il talento. L'altra, la narratrice, ha le idee: sul ritmo, sui neri e sulla musica nera, su ciò che rende una persona veramente libera. 
Zadie Smith, Swing time, Mondadori 2017





Lipsia, 1945. Klaus Hirschkuh, ventitré anni, torna a casa dopo una lunghissima prigionia passata a Buchenwald. Nessuno lo accoglie con calore e affetto. Nessuno ha pietà della sua magrezza scheletrica, delle piaghe sul corpo e nell'anima. Nessuno, neppure i famigliari, pensa che abbia diritto a qualche consolazione. Perché il crimine che ha commesso non è stato dimenticato: è finito nell'inferno di un campo di concentramento perché omosessuale, perché ha amato, di nascosto e disperatamente, un altro ragazzo, Heinz Weiner. Il giorno in cui i due amanti vengono denunciati sanno che la loro vita è finita. Heinz, non reggendo alla vergogna e al terrore per ciò che lo aspetta, si lancia dalla finestra prima di essere arrestato. Klaus accetta il suo destino, ma la Storia non avrà pietà di lui: cinquant'anni dopo, nel 1989, gli viene negata la possibilità di partecipare a un evento che celebra i sopravvissuti a Buchenwald, perché lui, in fondo, "se l'è cercata".
Daniel Arsand, Io sono vivo e tu non mi senti, Codice 2017

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